Una lezione di tolleranza

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Domenica mattina, dopo la riunione alla “Garderie” con i giovani padrinati e i loro genitori, mi intrattengo con Belem (animatore del sostegno scolastico nel villaggio di Wabdigré), Assétou e Ouarma (animatrici a Baobané) e Haoua Maïga (figlia di Mariam Maïga, coordinatrice per i padrinati Zoodo/Beogo).
Incuriosito dal fatto che “Coco” (così è soprannominata la figlia di Mariam) è una fervente praticante mussulmana, parliamo di religione. Coco è l’unica delle cinque figlie di Mariam che porta il velo e che si assenta, regolarmente, nel corso della giornata, abbandonando, quando è il caso, il lavoro di ufficio o le riunioni, per appartarsi, stendere la sua stuoia, rivolgersi alla Mecca e pregare. Mi spiega che prega cinque volte al giorno, ogni dì della settimana: alle 5 di mattina, alle 14.00, 16.00, 18.00 e 19.00. Il venerdì alle 13.00 invece delle 14.00. Così pure fanno Belem, Assétou e Ouarma che seguono attentamente la nostra conversazione.
Alla mia domanda per sapere se c’è tolleranza fra mussulmani e cattolici, mi spiegano, con calore e convinzione, che c’è grande rispetto, convivialità e comprensione fra i praticanti delle due religioni. Durante la Tabasky e il periodo del Ramadan, ad ogni cerimonia, i cattolici sono invitati. Reciprocamente, in occasione delle feste cattoliche, ad es. a Natale ma anche, in genere, durante la messa, i mussulmani sono presenti; a lato, discretamente, ma partecipano, anche in Chiesa. E’ inoltre pratica corrente, molto apprezzata, il fatto di condividere, offrirsi reciprocamente i pasti, le rispettive pietanze, durante le feste. A Natale i cattolici offrono il loro cibo ai mussulmani (che evitano unicamente di mangiare carne di maiale e di bere alcool). Durante la Tabasky i cattolici apprezzano i pasti offerti dai mussulmani. In ogni grande famiglia burkinabé, aggiungono, esiste la “mixité religieuse”. In occasione di battesimi, matrimoni o funerali, i membri delle due religioni condividono le rispettive cerimonie e rituali. Speriamo, concludono gli animatori di Zoodo, che, malgrado l’attentato dei terroristi a Ouaga, per i quali la giustificazione religiosa è un puro pretesto, mai, in Burkina, sorgano tensioni religiose fra comunità o violente reazioni di intolleranza, come avviene oggi, purtroppo, in Nigeria o in Camerun.

Ouhigouya (nord del Burkina Faso), Domenica 24 gennaio 2016, h. 13.30
Franco Losa